Nuovo studio: vegan per salvare il Pianeta

Un autorevole studio, pubblicato di recente sulla rivista Nature, dimostra che se si riportassero allo status originario i terreni oggi usati per la zootecnia - con la sua enorme impronta ecologica destinata a crescere sensibilmente nei prossimi decenni - si otterrebbero benefici notevoli in termini di contrasto ai cambiamenti climatici e non solo.     SI AVREBBERO INFATTI:   meno emissioni, aumentata capacità di assorbimento della CO2, più acqua disponibile, tutela della biodiversità diminuzione dei rischi di zoonosi e di pandemie. Le scelte alimentari attuali, spiegano i ricercatori, comportano enormi costi ambientali, anche relativi alla maggior quantità di emissioni di CO2 che sarebbero assorbite esistessero ancora, o si ricreassero, gli ecosistemi originari, ricchi di alberi e piante che assorbono anidride carbonica.   Il ripristino degli ecosistemi farebbe la differenza ma come fare?   [continua a leggere]

Post Covid-19: la spesa è green

Analizzando il carrello della spesa degli italiani, il Rapporto Coop 2020, presentato in edizione digitale, sottolinea come l'emergenza Covid-19 non abbia minato l'attenzione alla sostenibilità, ma al contrario, abbia coinvolto anche chi in passato era meno attento. Emerge infatti la tendenza agli acquisti "green", con un aumento del 7,1% dei sostitutivi delle proteine animali, tra i prodotti in forte crescita.Ma non solo: nelle previsioni dei consumi alimentari nel 2021, gli esperti vedono un rallentamento di quelli relativi ai derivati di origine animale, come carne e pesce freschi (-12%) e soprattutto, latticini e salumi (-22%). In base all'analisi, il 56% degli italiani quando fa la spesa cerca prodotti che tutelino il benessere animale, mentre il 36% prevede di aumentare la propria spesa in prodotti alimentari sostenibili, nel 2021. A guidare questa scelta non è solo il rispetto per l'ambiente ma anche un senso etico e di responsabilità verso le generazioni future. [continua a leggere]

Giornata Amazzonia: per salvarla #NONCOMEPRIMA

Le immagini dell’Amazzonia in fiamme, a causa degli incendi provocati dal disboscamento della foresta per la creazione di zone di pascolo per bovini “da carne” o di aree in cui coltivare soia per mangimi – fenomeno che si prospetta in crescita per la minore sorveglianza a causa del Covid-19 –  hanno fatto il giro del mondo poco più di un anno fa a causa della gravità del fenomeno e del suo impatto devastante sugli animali, sull’ambiente e sulla sopravvivenza globale. [continua a leggere]

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