Dalla parte delle chele

I crostacei sono al secondo posto tra le specie ittiche preferite dagli italiani, con circa 133 mila tonnellate di consumi, pari a 2,2 kg annui pro capite (Fonti: Ipsos e Istat). Tra essi aragoste ed astici, il cui utilizzo vede il picco durante le festività invernali. Al dì là della crudele scelta di cibarsene e all'incredibilmente sadico modo di cucinarli, immergendoli ancora vivi in acqua bollente, non possiamo non continuare a sottolineare che spesso vengono contravvenute le modalità di 'conservazione' degli animali vivi in attesa dell'acquisto. E' di pochi giorni fa la denuncia di un cliente di un supermercato dell’area fiorentina, che ha rilevato la presenza di astici impacchettati vivi sui banchi del negozio. Ricordiamo che alcuni mesi fa il Tribunale di Firenze ha condannato un ristoratore di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze,  per aver detenuto astici e granchi vivi sul ghiaccio con le chele legate: 5000 euro di ammenda la pena comminata, oltre al pagamento delle spese legali. La vicenda era scaturita da un esposto della nostra associazione, presentato nell'ottobre del 2012, che denunciava le condizioni di detenzione di alcuni crostacei all'interno di un ristorante di Campi. Gli agenti della polizia municipale avevano quindi effettuato un sopralluogo, confermando quanto denunciato: all'interno di due diversi frigoriferi, infatti, furono rinvenuti astici e granchi vivi con le chele legate, esposti a temperature tra 1,1 e 4,8 gradi centigradi. La polizia municipale aveva quindi provveduto a informare la Procura della Repubblica di Firenze di quanto accertato. La condanna, ai sensi dell'art. 727 del Codice penale, a carico del titolare del ristorante è stata la conseguenza. Il Tribunale di Firenze ha confermato anche a livello giuridico la teoria sostenuta da sempre più esponenti del mondo scientifico secondo la quale le aragoste mantenute sul ghiaccio sono in uno stato di malessere e stress e pertanto chi li sottopone a tali condizioni causa loro una sofferenza punibile ai sensi della legge 189\04. Questa sentenza ha dimostrato chiaramente che le norme sul maltrattamento possono riguardare tutti gli animali, compresi i crostacei, e che è necessaria una spinta all'applicazione della legge anche in questo ambito. Anche con questi animali. Non dimentichiamocene.   

Un Natale col Cuore

Oggi è un super MercoledìVeg. Ecco tutti i Menu del MerryVegXmas, per trascorrere un Natale Buono, con il cuore aperto! Auguri! paola segurini ____________ On a pas deux coeurs, un pour les animaux et un autre pour l'être humain, on a un coeur ou on en a pas. Alphonse de Lamartine  17 dicembre: Il menu a cura di Arianna Dell’Occo, è disponibile qui 18 dicembre: il menu a cura di Ravanello Curioso è disponibile qui 19 dicembre: il menu a cura di Veg-Passion è disponibile qui 22 dicembre: il menu a cura di Una V nel piatto è diponibile qui 23 dicembre: il menu a cura di La Cucina di Ale è disponibile qui

Merry Veg Christmas

Un invito a pensare ai nostri pranzi e alle nostre cene in modo davvero responsabile, anche durante le Feste, senza lasciarci condizionare dagli eccessi culinari a base di carne, pesce e latticini, tipici delle festività, proponendo ad amici e parenti una scelta gustosa, piacevole e nuova. Merry Veg Christmas: tutti i giorni, fino al prossimo mercoledì 24 dicembre, sulla pagina Facebook del MercoledìVeg, su Twitter (@MercoledìVeg) e qui, proporremo compilation di ricette festive a cui fare riferimento, per preparare cene e pranzi gustosi e nuovi, ricchi di benefici riconosciuti per la salute e per l’ambiente.  17 dicembre: Il menu a cura di Arianna Dell’Occo, è disponibile qui   18 dicembre: il menu a cura di Ravanello Curioso è disponibile qui 19 dicembre: il menu a cura di Veg-Passion è disponibile qui 22 dicembre: il menu a cura di Una V nel piatto è diponibile qui 23 dicembre: il menu a cura di La Cucina di Ale è disponibile qui  

La gioia di donare: tortine golose e morbide

Si avvicina il Natale e iniziano le folli corse alla ricerca di regali  originali, carini e pure economici… praticamente ci vorrebbe un miracolo! Così, spesso, si finisce nel prendere ceste e confezioni decorate che contengono doni scontati e cibi di bassa qualità: quando un dolce come il panettone che ha una ricetta complessa e lunga lievitazione arriva nei bancali a meno di 2 euro, possiamo essere certi di comprare e mangiare spazzatura! Allora perché non creare noi qualcosa a casa confezionandolo con il proprio gusto e stupendo tutti con un gesto simboleggia amore verso uomini, animali e ambiente. Un’idea simpatica e di grande effetto sono i Cupcake, mini-torte decorate con soggetti natalizi e confezionate in scatoline o bustine che profumano di feste; mettili a tavola su ogni piatto o portali come piccolo omaggio ad amici e parenti, sicuramente ne apprezzeranno la fantasia e soprattutto…il gusto!          Ecco la ricetta! Dott. Michela Kuan                                                                                                                                                                                   

La coppia dimenticata: consumo di carne e cambiamento climatico

Secondo una ricerca della Chatham House, un think tank (letteralmente serbatoio di pensiero in inglese) che ha sede nel Regno Unito, è assolutamente necessario ridurre il consumo globale di carne per modificare gli effetti del riscaldamento globale. Lo studio, reso pubblico all’inizio di dicembre, rileva come gli allevamenti del pianeta producano, secondo questi ricercatori, il 14,5% delle emissioni climalteranti mondiali e siano increscita a causa dell’incremento del consumo di carne e latticini da parte dei Paesi in via di sviluppo. Non è una novità per noi, che ci occupiamo da anni di queste tematiche e della relativa sensibilizzazione ma lo è, evidentemente, per la maggior parte delle 12.000 persone intervistate, in 12 diversi Paesi, nell’ambito del sondaggio commissionato da Chatahm House alla Ipsos Mori per questa indagine. I dati raccolti indicano come l’influenza del cibo sul cambiamento climatico non sia attualmente un criterio primario nelle scelte a tavola. “I risultati hanno dimostrato una chiara mancanza di consapevolezza - ha dichiarato Rob Bailey, autore principale dello studio – il riconoscimento del ruolo del settore zootecnico nel contribuire al cambiamento climatico è stato nettamente inferiore a quello di tutti gli altri settori esaminati”. Per esempio più del 40 per cento dei russi e il 25 per cento dei sudafricani pensano che la produzione di carne e latticini causi  "poco o nessun" cambiamento climatico. L’impatto sull’ambiente si dimostra quindi  ‘fanalino di coda’ rispetto ai principi di preferenza per uno l’altro cibo, che vedono in testa il gusto, seguito dal prezzo, dall’effetto sulla salute e dalla sicurezza alimentare. Quest’analisi britannica vede il consumo di carne in aumento del 60-70% entro il 2050 e indica, paradossalmente, il maggior potenziale di mutamento delle abitudini e del comportamento alimentare come individuabile proprio nei Paesi con economia emergente, gli stessi che oggi richiedono maggiori quantità di prodotti animali. Gli intervistati nei sondaggi online effettuati in Brasile, Cina e India hanno infatti dimostrato elevati livelli di consapevolezza del ruolo dell’uomo nel cambiamento climatico, maggiore considerazione del cambiamento climatico nel scegliere carne o latticini e più intensa volontà di modificare i propri consumi rispetto alla media dei Paesi esaminati. Per arginare la deforestazione e ridurre l’impatto dei trasporti i governi hanno preso importanti provvedimenti, mentre c’è un divario enorme nella considerazione dei danni procurati dal settore zootecnico. "E’ improbabile che un pericoloso cambiamento climatico si possa evitare a meno di non abbattere il consumo di carne" ha precisato Rob Bailey. Mai i governi e gli ambientalisti non stanno facendo nulla in questo senso per affrontare questo aspetto del problema a causa del timore di una reazione dei consumatori. Sarà ora che si rendano conto che avanti così non si può andare? Iniziando magari con il proporre ad ampio raggio il MercoledìVeg... paola segurini

Vincere il senso di fame

Alcuni consigli pratici per vincere il senso di fame compulsiva  ed aiutare a stare in linea senza soffrire. Avere fame è qualcosa che ci rende di cattivo umore e influenza tutta la giornata perché le nostre energie sono concentrate sullo stomaco che brontola e la vetrina del fornaio che non ci da tregua tra pizzette e biscotti. Ecco allora qualche semplicissimo espediente per liberarsene efficacemente, guadagnando vitalità e benessere: 1. Fare una colazione davvero abbondante e saziante che inneschi il messaggio di profonda soddisfazione calorica e nutrizionale e spenga quello dell’accumulo   2. Abbinare carboidrati e proteine ad ogni pasto, compresi gli spuntini; bastano un paio di noci per sentire la differenza   3. Scegliere integrale, infatti la fibra dei cereali integrali, della frutta e della verdura, permette un assorbimento più modulato e una prolungata sensazione di benessere psico-fisico   4. Bere a sufficienza (almeno un litro e mezzo di acqua al giorno); i centri neuronali della fame e della sete sono, infatti, molto vicini tra loro e il segnale di sete è spesso percepito come senso di fame. Dott. Michela Kuan        

Felicità è un Capodanno vegan

Negli scorsi giorni, il PCRM (Physicians Comittee for Responsible Medicine) ha diffuso la notizia di uno studio in base al quale risulta che la dieta vegan può abbassare i livelli di stress e di ansia. Gli autori dell’indagine - pubblicata su Nutritional Neuroscience - hanno esaminato 620 vegani, vegetariani e onnivori rispetto all’umore. La ricerca ha rilevato come una maggiore assunzione di frutta e di verdura determini livelli d’ansia inferiori nei partecipanti maschili vegan, rispetto ai non vegan. Le donne vegan manifestano invece ridotti livelli di stress grazie all’alimentazione senza  animali e alla minore assunzione di cibi dolci. * In sostanza, i vegani sono più felici. Questa la premessa. E il seguito?  La logica prosecuzione è una festa.La festa delle feste: il Capodanno. Da trascorrere magari in forma di Happy New Vegan! L'Associazione Apriti Sesamo di Vicenza organizza per il 31 dicembre l’evento “Happy new vegan, capodanno vegano”, nella splendida Villa Valmara Bressan della città berica. Un menu d'eccezione, a cura di Stefano Momentè, tanti posti in una location super e un'ottima convenzione per chi vuole pernottare a Vicenza. Last but not least, la raccolta fondi sarà a favore di LAC e LAV.  Insomma il cenone etico da sogno! [Per saperne di più:  tel. 327 2663569 - 3882569318​ o evento su facebook: Happy New Vegan] paola segurini *Beezhold B, Radnitz C, Rinnie A, DiMatteo J. Vegans report less stress and anxiety than omnivores. Nutr Neuroscir. Pubblicato online il 21 novembre 2014       

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