La rivoluzione nel piatto

Un coraggioso sapore di futuro.  Per chi lotta, come me e tanti altri, da anni per cambiare le abitudini alimentari e orientarle verso scelte 100% vegetali, la carne in vitro è una delle svolte possibili, la più rivoluzionaria in assoluto.   Nel nome, essa racchiude un apparente controsenso: se è carne, come fa a essere coltivata? Eppure, è proprio ciò che accade, una cellula vivente viene nutrita in laboratorio e fatta crescere, moltiplicare e proliferare, come un vegetale, e porta con sé una rivoluzione, del cibo.   Niente di meno. Perché sarà carne coltivata, non macellata. Nessuna dissonanza cognitiva impedirà più alle persone di vedere i massacri, le torture e le manipolazioni genetiche di miliardi di animali ‘da reddito’, nessuna scusa sarà più valida, perché ci sarà la versione a bassissimo - auspicabilmente zero - livello di sfruttamento - della bistecca.   E un giorno non lontanissimo sarà l’unica. E chi non riesce a distaccarsi dalla carne - per la sua texture, per il suo colore, per il suo gusto ferroso, per il suo simbolismo macho e patriarcale (Carol J. Adams docet) potrà avvalersi della versione coltivata.   Non è il vaneggiamento di chi, empatico con gli altri esseri senzienti, non riesce a salvarne abbastanza. È la proiezione di un settore produttivo in fermento, che prevede per il 2030 sarà disponibile su larga scala, con prezzi accessibili e costituirà il 10% di tutta la carne. Sarà solo l’inizio, dell’epoca dell’agricoltura cellulare, che alleverà cellule e non animali. E ciò significherà anche riduzione del prelievo di risorse naturali, dell’inquinamento, delle emissioni, dell’impatto ambientale, dell’occupazione di suolo, anche per monocolture proteiche ad uso mangimi.    Se non è rivoluzione questa!   Nel frattempo, continuiamo forti e decisi sulla strada del plant-based, già aperta, facile, accogliente e luminosa più che mai.   Paola Segurini   Photo Credits: Mosa Meat

Pasqua 2022: cambiare menu è un must!

Ogni anno, soprattutto in vista della Pasqua, ma anche del Natale, vengono allevati per la tavola quasi 2 milioni e mezzo tra agnelli e capretti. Un numero che cala ogni anno, ma non abbastanza, dal 2016 (2.495.000 in quell’anno e 2.314.714 nel 2021).   In particolare, solo l’ultimo periodo pasquale ha visto la macellazione di 551.123 giovanissimi animali. (Dati ISTAT).   La Pasqua può essere un momento di riflessione e per scegliere di optare per pranzi e cene 100% vegetali: un modo di dimostrare l'importanza di bandire la violenza, anche dai nostri piatti.   I 3/4 degli agnelli giungono da Ungheria e Romania, trasportati in condizioni di grave privazione e stress, con soste anche di tre giorni (eccezionalmente concesse in concomitanza con le festività) all’esterno dei mattatoi. Una crudeltà estrema alla quale ciascuno di noi può decidere di non contribuire, sempre.   La Pasqua è il momento giusto per compiere scelte empatiche e consapevoli, come il menu 100% vegetale - gioioso al palato e facile da realizzare - creato per noi da Funny Vegan Magazine    Qui il menu    

World Vegan Day: tutto un altro mondo

1° novembre, un altro World Vegan Day: il giorno in cui si celebra, per il 76° anno, la scelta di avere a cuore gli animali e il Pianeta, una scelta che coinvolge un numero sempre più elevato di persone. In base al Rapporto Italia di Eurispes, infatti, il 2,2 % della popolazione italiana è vegan. Ma non solo: l’apprezzamento per i cibi 100% vegetali è ben confermato da scaffali e reparti frigo colmi di una varietà di prodotti ‘verdi’ impensabile fino a qualche anno fa. L’incremento del 7,1% delle vendite di alimenti sostitutivi delle proteine animali, segnalata nel Rapporto Coop 2020, conferma i dati diffusi da Everli, il servizio di spesa online (attivo oltre 50 città italiane con Lidl, Coop, Esselunga, Conad, Carrefour) con una crescita del 14% rispetto allo scorso anno negli ordini di prodotti vegetariani e vegani. Anche Uber Eats, rileva che tra il 2018 e il 2020, il delivery vegan in Italia è aumentato del 300%, mentre per Deliveroo, i pasti vegan recapitati a casa, nel Regno Unito, ammontano a + 115% in un anno. [Continua a leggere ]

PAC: pioggia di sussidi per la zootecnia

Il Parlamento Europeo ha fissato la sua posizione sulla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2021-2027, in cui confluirà circa un terzo del bilancio comunitario, vale a dire 357 miliardi a partire dal 2023.Di questi gran parte andranno alla zootecnia. Il voto del 23 ottobre ha lasciato il sapore amaro dell’occasione perduta perché ha posto un’ipoteca pesantissima sul futuro del Pianeta e sul destino dei miliardi di animali allevati per la carne e i latte e le uova. L’obiettivo dichiarato era tenere maggiormente conto delle sfide ambientali e climatiche, come fatto nel Green Deal e nelle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. I parlamentari hanno invece scelto di mantenere lo status quo (come se non fossimo nel mezzo di una crisi climatica, come se non si conoscesse l’impatto devastante degli allevamenti intensivi) e di continuare sussidiare la zootecnia con fiumi di denaro, il nostro, non considerando i danni ambientali e climatici, oltreché sugli animali. [Continua a leggere]

Veg Burger rimane Veg Burger!

Il Parlamento Europeo ha infatti respinto un emendamento che avrebbe vietato l’utilizzo di termini di uso comune, come "hamburger vegetariano" o "bistecca 100% vegetale” perché sarebbe stato (a detta dei promotori dell’emendamento) ingannevole per i consumatori. I Membri del Parlamento hanno invece approvato un secondo emendamento che consentirà di limitare qualsiasi evocazione o imitazione di prodotti lattiero- caseari sulle confezioni degli alimenti 100% vegetali, perfino nella forma della confezione. Una decisione in controtendenza con le scelte dei consumatori europei, e che di certo non frenerà la crescente richiesta di alternative vegetali al latte e ai suoi derivati. Il riferimento ad una presunta confusione indotta nei consumatori, su cui ha fatto leva la campagna promossa da alcune organizzazioni del settore zootecnico, è indice dal grande timore della forte e crescente  consapevolezza dei cittadini europei delle ragioni dalla scelta di alimenti 100% vegetali. Si scelgono i burger o le salsicce vegan con motivazioni ben chiare, come la tutela dell’ambiente, degli animali e della propria salute, non certo perché ci si confonde tra il prodotto di origine animale e quello vegetariano o vegetale. [Continua a leggere]    

14 maggio: Overshoot Day per l'Italia

Quest'anno l'Earth Overshoot Day, il giorno in cui l'utilizzo di risorse naturali supera la quantità delle stesse che la Terra può rigenerare in 365 giorni, cade per l'Italia il 14 maggio, due mesi e mezzo in anticipo rispetto all'Overshoot Day mondiale, che nel 2019 è stato il 29 luglio.  L'Italia ha già esaurito le risorse OGGI. Significa che per arrivare a fine anno mantenendo lo stile di vita italiano, occorrebbero le risorse di più di 2,7 Pianeti Terra. ll Global Footprint Network ci spiega che la data è sempre più vicina all'inizio dell'anno solare. La popolazione mondiale consuma ciò che non si può permettere di consumare, e va ‘in rosso’ rispetto alla sostenibilità.   Le conseguenze del sovrasfruttamento stanno diventando sempre più evidenti in termini di deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità o accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera (che causa il cambiamento climatico ed eventi meteorologici estremi). Quest'anno abbiamo avuto anche modo di provare direttamente, in termini di emergenza sanitaria, il significato dello sfruttamento degli animali, accumulati in allevamenti che assorbono risorse, inquinano e sono rischiosi covi di potenziali patologie.  Stiamo ipotecando molto seriamente il futuro dei nostri figli? Cosa possiamo fare? Non ci sono scuse: se il Pianeta è una solo. Sono le nostre possibilità di cambiare ad essere infinite: la capacità di sfruttarle in tempi brevi, dirigendole verso scelte alimentari individuali forti, orientate con decisione verso le proteine vegetali, del tutto meno impattatanti, meno egoiste e meno pericolose dei coorrispettivi di origine animale, rappresenta la chiave - l'unica probabilemente - per avere un futuro degno del nome, che, se no, è un futuro con scadenza a breve termine, per tutti.  paola segurini

Inchieste RAI: sostegno ai giornalisti

LAV insieme ad Animal Equality Italia, CIWF Italia, ENPA, Essere Animali, Greenpeace Italia, Humane Society International Italia e Legambiente esprime massima solidarietà aii giornalisti Sabrina Giannini, conduttrice di Indovina chi viene a cena, Mario Tozzi, conduttore di Sapiens, Luca Chianca e Sigfrido Ranucci di Report, duramente attaccati nei giorni scorsi dagli industriali della carne e della zootecnia.    Con una Lettera indirizzata al Presidente e al Consiglio d’Amministrazione della Rai, le associazioni sopracitate manifestano il loro appoggio a tutti i giornalisti che, con le loro inchieste, si occupano e si occuperanno di portare alla luce scomode verita, come l’impatto ambientale e il problema sanitario legato agli attuali livelli di produzione e consumo di carne e al metodo di allevamento intensivo.    Alla Rai, servizio pubblico pagato da tutti i cittadini, le associazioni rivolgono un ringraziamento per aver dato spazio a simili programmi di approfondimento e l’invito a non far influenzare palinsesto e contenuti da simili levate di scudi da parte di aziende e associazioni di categoria che proteggono gli interessi dei singoli produttori a scapito della tutela della collettività.  

22 aprile: la Terra la salvi tu

  In 50 anni, quelli trascorsi da quando è stata creata alle Nazioni Unite, mai la Giornata della Terra è apparsa più significativa, forte e reale, mai in 50 anni ci siamo resi così limpidamente conto di dovere effettuare cambiamenti al nostro comportamento. E forse mai la ricorrenza è stata così piena di senso, per tutti, o almeno per tanti.   Per salvare la Terra ed evitare le catastrofiche conseguenze di cui siamo sia la causa che le attonite vittime, dobbiamo effettuare da ora cambiamenti sostanziali al nostro comportamento, e cogliere quest'opportunità della società  'congelata' che sta per ripartire.   Non esiste un Pianeta B. E neanche un Piano B.   Ma per salvarci e per salvarla, esiste solo un Piano A: cambiare.   Possiamo e dobbiamo rinnovarci, mentre usciamo dalla terribile esperienza della pandemia, ripensando fortemente quella normalità alla quale siamo tanto ansiosi di ritornare.    Come? In maniera intelligente e lungimirante, lavorando e collaborando nel creare un nuovo modo di vivere sostenibile e costruttivo, non distruttivo.   Un nuovo modo di vivere per salvare il nostro mondo. Perché senza di noi, come abbiamo visto da tante immagini girate in questi mesi, il Pianeta sta meglio.   Tornare al vecchio, a quella anormale normalità, significherebbe continuare a distruggerci e a distruggerlo.   Possiamo iniziare da oggi dalla nostra tavola, considerato il peso che l'alimentazione 'tradizionale' ha sul Pianeta, in termini di impatto ambientale, cambiamento climatico e diffusione di malattie.   Possiamo cominciare subito a cambiare alimentazione e andare verso un mutamento globale – progressivo e importante -  di mentalità e di comportamento.     Perché, oltre alle indispensabili strategie politiche, sono le scelte individuali che contano.   Iniziamo cambiando menu, subito, orientiamoci decisi verso un'alimentazione che non grava la Terra di una coltre nera di inquinamento, che non la riscalda fino a bruciarla, che non la distrugge, che non la avvelena, al contrario, la rispetta e la rende viva. Come la vogliamo.Come deve essere.   Scegli di essere vegan. Inizia  tu a salvare la Terra. Scegli una 'normalità' nuova.   Buona Giornata della Terra (salvata)!   ps  

Report su allevamenti: fatti non parole

Una puntata importantissima della trasmissione di inchiesta di Rai Tre (13 aprile), in cui si affrontano sia le tematiche che legano le emissioni di ammoniaca dagli allevamenti intensivi nella zona centrale della pianura padana, proprio quella più colpita dai contagi del coronavirus, sia la deforestazione amazzonica per l'allevamento di bovini, in particolare per gli zebu da cui, ahimé si ricava la bresaola 'italiana'. Tanti fatti, tanti spunti di riflessione, tante richieste da fare alla politica. Continua a leggere

Ripensare la Pasqua

Anche se quest’anno, per motivi legati all’emergenza coronavirus e al distanziamento sociale, si assisterà probabilmente a un calo delle vendite di agnelli e capretti (Il Sole 24 ore) è opportuno sottolineare che, secondo Confagricoltura, il 90% di nascite e crescite di questi animali sono programmate proprio per il periodo pasquale e di conseguenza è obbligatorio insistere con lo sforzo di ripensare subito questa tradizione gastronomica. [Continua qui]    

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