La carne distrugge la foresta amazzonica
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/ Pubblicato: 27/08/2019 da admin
La scorsa settimana, quando i media internazionali hanno iniziato a concentrarsi sugli incendi in Amazzonia, per chi come noi cerca da tempo di sensibilizzare sul collegamento tra consumo di carne e disastri causati dal riscaldamento globale, c’è stato un crescendo di stupore, quasi di incredulità. Il mondo si stava finalmente accorgendo della gravità della situazione, il mondo che prima non vedeva, non sentiva, non parlava.
Noi di LAV abbiamo iniziato a lanciare l’allarme nel 2001, pubblicando dossier, scendendo in piazza con campagne dedicate e promuovendo l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini. Ma, quasi sempre, eravamo i “soliti animalisti”.... continua
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Guarda tutte le notizie >>22 agosto: World Plant Milk Day
Oggi, 22 agosto, cade il World Plant Milk Day, la giornata mondiale dei 'latti' vegetali. La ricorrenza, di recente creazione, vuole portare l’attenzione sull’importanza e sull’innegabile (ormai) potenza delle bevande 100%veg come elementi cardine di un’alimentazione salutare e cruelty free.
I dati parlano da soli, come sempre. A giugno, due autorevoli entità come la Plant Based Foods Association e The Good Food Institute hanno emesso un report in cui si dimostra come negli Stati Uniti – patria del ‘latte anche durante i pasti” - le vendite al dettaglio di alimenti vegan sono cresciute dell'11% nell'ultimo anno, portando il valore di mercato totale del settore a 4,5 miliardi di dollari.
I principali driver delle vendite di questi allimenti continuano ad essere le bevande, poi i prodotti ‘lattiero-caseari’ come formaggio, yogurt e gelato, tutti 100% veg. Le bevande di questo genere sono cresciute del 6 % nell'ultimo anno, raggiungendo il 13 % dell'intera categoria del latte, lo yogurt di origine vegetale è cresciuto del 39%, mentre lo yogurt convenzionale è diminuito del 3%.
Da aprile 2017, negli USA, le vendite totali di prodotti alimentari a base 100% vegetale sono aumentate del 31%,
In Italia? Basta guardare la varietà dell’offerta, nei supermercati ma anche nei piccoli esercizi commerciali e nei bar.
Alla soia, tradizionale alternativa al latte animale, si affiancano sempre più spesso avena e riso e poi mandorle e tanti altri. Ci voleva tanto a capirlo che sono alimenti sani, gustosi, versatili e meno impattanti in tutti i sensi?
Il cambiamento lo vediamo tutti i giorni, per fortuna.
Ma il 100% vegetale non deve essere un lusso: il contrasto tra l'Iva agevolata al 4% applicata al latte vaccino e di altri animali e l’Iva al 22% (la stessa che si impone ai beni di lusso) imposta sui ‘latti’ vegetali, simili risulta un’evidente incoerenza e una forte ingiustizia, che limita nell'acquisto.
Riusciremo, anche con la forza della massa critica a farla abbassare? Noi ci crediamo e porteremo aventi questa istanza.
Intanto... W i 'latti' vegan!
paola segurini
IPCC: scelta veg contro i cambiamenti climatici
Lo diciamo da almeno 10 anni, sembravamo degli allarmisti, oppure dei fanatici che consultavano letteratura scientifica non attendibile. O che pensavano ‘solo agli animali’.
Siamo stati costanti e coerenti, siamo andati avanti, siamo stati visionari nel senso inglese del termine. Abbiamo fatto bene, abbiamo cominciato a far capire.
Il rapporto speciale “Cambiamento climatico e territorio” compilato dall’Intergovernamental Panel on Climate Change (Ipcc), il comitato scientifico dell'Onu sul clima, e diffuso a Ginevra l’8 agosto sottolinea, ancora una volta, come il riscaldamento globale farà aumentare la siccità e le precipitazioni estreme in tutto il mondo, compromettendo la produzione agricola e la sicurezza alimentare.
Il nuovo e ampio contributo scientifico – scritto da 107 scienziati dopo aver analizzato oltre 7000 studi - sarà documento chiave per prossimi negoziati internazionali: la Conferenza delle parti della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (COP14) a Nuova Delhi, in India, a settembre e la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP25) a Santiago del Cile, a dicembre.
Tra i metodi per gestire i rischi e migliorare la resilienza agli eventi estremi, l’Ipcc cita le scelte alimentari sostenibili, che sono parte integrante di un'azione coordinata e necessaria di contrasto al cambiamento climatico.
Il rapporto sottolinea la necessità immediata di adottare un’alimentazione bilanciata sempre più a base vegetale, poiché l’allevamento e il ciclo di 'produzione' della carne, inclusa la deforestazione, sono causa del cambiamento climatico quasi quanto lo sono i combustibili fossili.
Ecco. Appunto. E’ ora di andare con decisione verso il cambiamento. Gli indugi non salveranno nessuno.
paola segurini
Earth Overshoot Day: il futuro ha una scadenza breve
Quest'anno l'Earth Overshoot Day, il giorno in cui l'utilizzo di risorse naturali supera la quantità delle stesse che la Terra può rigenerare in 365 giorni, cade il 29 luglio (due anni fa era il 2 agosto e lo scorso anno il 1°). Il Global Footprint Network ci spiega che la data è sempre più vicina all'inizio dell'anno solare. Da oggi la popolazione mondiale consuma ciò che non si può permettere di consumare, e va ‘in rosso’ rispetto alla sostenibilità. Il fatto che l’Earth Overshoot Day caschi il 29 luglio significa che in media l’umanità sta usando attualmente la natura 1,75 volte più velocemente di quanto gli ecosistemi del nostro Pianeta siano in grado di rigenerare. L'Italia aveva già esaurito le risorse il 15 maggio.
Le conseguenze del sovrasfruttamento stanno diventando sempre più evidenti in termini di deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità o accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera (che causa il cambiamento climatico ed eventi meteorologici estremi).
Siamo o non siamo ormai consapevoli di come stiamo ipotecando molto seriamente il futuro dei nostri figli? Cosa possiamo fare?
La ricorrenza di oggi ci indica come sia indispensabile compiere azioni volte a spostare avanti, verso la fine dell'anno solare, la data (#movethedate) dell'Earth Overshoot Day, magari verificando quanto 'pesiamo' tramite il calcolatore dell'Impronta Ecologica.
E poi? La scelta vegan a tavola, è un comportamento facile e virtuoso e rappresenta una delle soluzioni più potenti e attuabili immediatamente per ridurre l’utilizzo delle già scarse risorse e impattare meno sull'ambiente.
Non ci sono scuse: se il Pianeta è una solo, sono le nostre possibilità di cambiare ad essere numerose: la capacità di sfruttarle in tempi brevi, dirigendole verso scelte alimentari individuali forti, con cambiamenti decisi e ora molto facilitati dalle innumerevoli offerte del mercato, rappresenta la chiave per avere un futuro degno del nome, che, se no, sarà un futuro con scadenza a breve termine, per tutti. Animali inclusi.
paola segurini