Latte nelle scuole? Anche no!
Categoria: Fatti non parole / Taggato:
/ Pubblicato: 26/02/2019 da admin
Alcuni giorni fa avevamo puntato il dito contro l'avvio della nuova edizione di “Latte nelle scuole”, campagna pubblica di "educazione alimentare", che mira a promuovere il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari, rivolgendosi ai bambini tra i 6 e gli 11 anni che frequentano le scuole primarie. Siamo tornati a chiedere attenzione sul tema, sostenendo un'interrogazione Parlamentare presentata il 19 febbraio scorso dalla Senatrice Monica Cirinnà e rivolta ai Ministri delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, della salute e dell'istruzione, dell'università e della ricerca...(continua)
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Guarda tutte le notizie >>Eurispes 2019: i numeri parlano vegano
I numeri parlano ancora vegano. Noi ce ne accorgiamo continuamente, ma anche l’istituto di ricerca più ‘classico’ lo sottolinea. Dalla nuova edizione del Rapporto Italia di Eurispes, emerge come la scelta vegan sia una scelta forte, un cambiamento di stile di vita con radici in una convinzione individuale che diventa sempre più solida.
L’aumento, più di un raddoppio, dei vegani – che passano dallo 0,9% del 2018 all’1,9% dell’indagine odierna, è una conferma del trend. In totale, insieme ai vegetariani – che però rivelano un alto tasso di abbandono – si assiste alla manifestazione di una percentuale stabile (7,3%) di chi si è orientato verso un’alimentazione ‘verde’ negli gli ultimi 6 anni.
Rispetto alle motivazioni, per un quarto dei veg intervistati si tratta di una filosofia di vita, dato molto confortante per noi, e che aumenta del 10% rispetto al 2018. Molti altri (il 30,1%) sono vegetariani/vegan perché ritengono che sia una scelta favorevole per mantenere un buono stato di salute e tra essi c’è il 44,4% dei 25-34enni.
Due degli intervistati su 10 (il 19,3%) effettua questa scelta per rispetto per gli animali e solo il 3,6% agisce così per tutelare l’ambiente, la stessa cifra lo fa per sperimentare novità a tavola.
Gli abbandoni della scelta vegetariana avvengono per le troppe rinunce richieste, per calo della motivazione, e solo per il 14,3% accade a causa dì difficoltà pratiche, a dimostrazione di come essere veg non sia più così difficile! Grazie alla richiesta dei consumatori, le aziende hanno infatti risposto aumentando sensibilmente la reperibilità di prodotti ‘verdi’ e la continua informazione positiva sugli aspetti del gusto e dalla versatilità degli ingredienti cruelty free hanno allargato il numero degli italiani in cammino per un mondo più etico.
Finalmente. Avanti tutta!
paola segurini
Il carrello sarà sempre più verde
Il Rapporto Coop 2018, la cui versione completa è stata diffusa qualche giorno fa dopo l’anteprima di settembre, rileva ancora una volta l’importanza imprescindibile del mercato ‘verde’ e delle sue prospettive di crescita. Ne emerge che oggi un italiano su dieci, con una frequenza più elevata tra le donne e i più giovani, sceglie un’alimentazione veg (4% vegana e 7% vegetariana)... continua
La ricetta per salvare il mondo secondo The Lancet
Per la prima volta in 200.000 anni di storia siamo gravemente fuori sincrono con pianeta e natura, e si tratta una crisi che sta portando la Terra verso i suoi limiti estremi, minacciando l’esistenza di tutte le specie.
Nutrire i 10 miliardi persone previsti per il 2050, in modo salutare e sostenibile, sarà impossibile senza una drastica diminuzione del consumo di carne.
Il risultato di oltre 2 anni di collaborazione tra 37 esperti di 16 paesi, con il focus su una serie di discipline tra cui salute, nutrizione, sostenibilità ambientale, sistemi alimentari e governance economica e politica, è stato pubblicato ieri su The Lancet, autorevolissima pubblicazione scientifica, e suggerisce un cambiamento di dieta, con una riduzione media del consumo di cibi, come la carne rossa, di almeno il 50%.
Allo stesso tempo gli studiosi ritengono necessario un aumento complessivo del consumo (oltre il 100%) per legumi, semi oleosi, frutta e verdure,con variazioni delle quantità a seconda della regione del mondo.
Si tratta di cambiamenti molto decisi: gli americani dovrebbero calare dell'84% il consumo di carne di rossa, e moltiplicare per 6 la quantità di legumi.
Per gli europei si tratterà di mangiare il 77% in meno di carne rossa e 15 volte più noci e semi.
Questi numeri non piacciono a chi carne ne produce, è ovvio.
A noi si. Perché crediamo davvero che quella suggerita sia una vera e indispensabile ricetta per salvare il mondo.
paola segurini