Un interessante quanto ben documentato articolo del Corriere della Sera, trascina l'onda dell'entusiasmo per la diffusione del vegan lifestyle. Bene! Tra gli elementi citati, suscita grande interesse, nella sua diversità, una fiction con fotogrammi tratti da servizi giornalistici.

Carnage (La carneficina) è un  'mockumentary ', diffuso dalla BBC in primavera, ambientato in un utopico 2067 popolato di giovani illuminati e vegani, disgustati dall'idea che i nonni abbiano mai mangiato carne e bevuto latte. Guardando al passato bagno di sangue nei confronti degli animali, il documentario cerca  di rompere il tabù costituito dal parlare del tempo in cui mangiare gli animali era normale, mostrando anche compassione per chi lo faceva - povero nonno, mangiava manzo perché la società gli aveva  detto di farlo - visto che non conosceva le alternative.

“We are not vegans; they are carnists…”, (Non siamo noi ad essere vegan, sono loro ad essere carnisti), questo concetto, espresso da un attivista durante un’intervista televisiva nel film, riassume il senso dell’opera.

La narrazione di Simon Amstell smantella, utilizzando spezzoni di repertorio inseriti nella commedia, le motivazioni utilizzate più comunemente per giustificare l'alimentarsi di prodotti animali e spiega, in 65 minuti, la transizione della società dal carnismo al veganismo.

Scorci delle condizioni abominevoli negli allevamenti, immagini delle inondazioni in Gran Bretagna e altro ricordano allo spettatore le motivazioni reali del film. Un panorama delle tematiche è riassunto qui.

In breve, un film divertente - a tratti esilarante -  che però fa pensare e che può riuscire ad attivare, anche in virtù del suo elevato livello tecnico, l'accelerazione, necessaria oggi più che mai, verso un mondo vegano. 

Mai dire mai! Anzi, per noi è sì.

paola segurini