Una mensa all'avanguardia, passo avanti in USA

Il Physicians Committee for Responsible Medicine, a cui fa capo anche Neal Barnard, di cui abbiamo di recente presentato ‘Super Cibi per la mente’, ha riconosciuto la Public School 244, a New York, come prima scuola pubblica degli Usa a servire solo pasti vegetariani. L’esperimento, iniziato a gennaio, ha dato ottimi risultati, in un Paese dove il consumo di carne comincia a colazione. Ci auguriamo sia un passo avanti, verso pasti totalmente vegetali! ‘I nostri allievi, stanno più attenti e ottengono risultati migliori da quando la mensa è diventata vegetariana:  chi vuole pasti ‘tradizionali’ se li deve portare da casa, ma il 90% dei ragazzi sceglie i pasti proposti dalla scuola’ dichiarano i responsabili dell’istituto. I ragazzini frequentano anche lezioni di nutrizione, durante i quali imparano le motivazioni delle scelte alimentari più sane.  Per saperne di più, leggi l'articolo (in inglese). paola segurini

Stasera mangiamo messicano, cinese o Vegan?

La domanda di piatti senza ingredienti di origine animale sta crescendo sensibilmente, e questo lo vediamo tutti. In due modi diversi, spiega un articolo apparso di recente su Food Navigator – prestigiosa rivista americana del settore alimentare. Sempre più cibi di origine vegetale sono reperibili nei loro mercati ‘naturali’, vale a dire negli esercizi di vendita diretti al consumatore che ha scelto di essere consapevole, e di optare per uno stile di vita sostenibile e salutare. Fin qui nulla di strano. L’elemento interessante, è che i mercati tradizionali – vale a dire le grandi catene rivolte al consumatore non sensibile - vedono aumentare la richiesta di alimenti ‘senza carne’, che vanno a infilarsi in una categoria commerciale analoga a quella dei ricettati – i piatti pronti – italiani, o messicani, per esempio. E di conseguenza si aprono orizzonti sempre più ampi per la ristorazione senza crudeltà perché il consumatore la richiede. Vegan diventa quindi sinonimo di specialità gustosa e alternativa e non di sciapita ‘rinuncia’. Il trend USA pare essere ‘Stasera mangiamo italiano, messicano o vegan?’  Meditiamoci gente! :) Paola Segurini (LAV)

USA: boom alternative veg +20%

Il 30 luglio, la Plant Based Food Association, che rappresenta 110 produttori USA leader di questo settore, ha diffuso i dati* di una nuova indagine commissionata a Nielsen. Il risultato? Un corposo aumento commerciale rispetto allo scorso anno, con le vendite in crescita del 20% (confronto al 2% dei cibi venduti nei medesimi reparti alimentari) e un fatturato di 3,3 miliardi di dollari. Uscita dalla nicchia e diventata di grande diffusione, questa categoria di preparazioni sfoggia un incremento del 50% in ‘formaggi’, burro, yogurt, gelati e panne veg. Le bevande 100% veg crescono del 9% e rappresentano circa metà dell’intero volume in dollari, vale a dire 1,6 miliardi, per contro il latte vaccino diminuisce del 6%. Le alternative vegetali alla carne crescono del 24% e i ‘formaggi’ del 43% Michele Simon, direttore esecutivo della PBFA, ha rilevato come i nuovi numeri confermino ciò che ogni giorno gli associati trasmettono: vendite incrementate, investimenti in crescita e creazione di nuovi posti di lavoro e ha sottolineato come sia importante che le autorità di regolamentazione e i legislatori trattino il settore plant-based in modo equo, rendendo il terreno di competizione equo a livello statale e nazionale. Il percorso è chiaro, se gli USA, patria di scelte alimentari ricchissime di cibi di origine animale, tirano la volata, noi non possiamo che seguirli. Paola Segurini   *I dati analizzati rappresentano alimenti a base vegetale che sostituiscono direttamente i prodotti animali, tra cui carne, frutti di mare, uova, e latticini e pasti che ne contengono sostituzioni dirette. Quindi si parla di tofu e tempeh, alternative alla carne, alternative al latte e altre alternative ai lattiero-caseari, quali formaggio, yogurt, gelati, dessert, burro, salse, condimenti e panna acida, panna veg, sostituti delle uova e della maionese, pasti a base 100%vegetale.

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