Doppio incarico: ricercatore pubblico e membro fondazione privata

Il deputato Alessio Tacconi ha presentato il 15 maggio scorso un'interrogazione al Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ipotizzando un conflitto d’interessi rispetto al doppio ruolo del dottor Andrea Ghiselli, di ricercatore dell'INRAN, Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, e di componente del comitato scientifico della Fondazione Danone, uno dei più importanti produttori mondiali di prodotti con latte animale.   L’interrogazione fa riferimento alle critiche avanzate dal dottor Ghiselli nei confronti di «The China Study», recentemente citato in un servizio de ‘Le Iene’ come fonte dei dati che vedrebbero nella caseina un fattore di rischio tumorale.   «The China Study» (che riunisce e analizza i risultati di uno studio epidemiologico tra i più vasti mai compiuti al mondo e un'indagine sul rapporto tra alimentazione, condizioni ambientali, tradizioni sociali e malattie) è stato infatti duramente criticato dal dottor Ghiselli, proprio nella sua qualità di ricercatore dell'INRAN, Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, istituto pubblico del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, responsabile per l'educazione e la comunicazione, con riferimento alle conseguenze per l’organismo del consumo di caseina.   Alessio Tacconi ha chiesto quindi di conoscere quali conseguenti iniziative il Ministro intenda adottare riguardo al doppio e contemporaneo ruolo del dottor Andrea Ghiselli che è tale da mettere a rischio l'indipendenza dell'attività del professionista e quindi dell'Istituto di ricerca del Ministero.

Latte? No grazie!

Lo Chef Simone Salvini, espertissimo e celebre creatore di fantastici piatti vegan ci dà alcune dritte sulla sostituzione del latte... Sembra che non sia possibile sostituire certi ingredienti di origine animale. Alcune tradizioni culinarie, e soprattutto certe abitudini consolidate, ci tramandano ricette di piatti salati e dolci con ingredienti di origine animale. La besciamella per la lasagna, la crema al caramello e i pan di spagna morbidi hanno in comune tra loro, la massiccia presenza di uova, latte e panna. Da tempo i medici, quelli veri e sinceramente ispirati, ci avvertono che mangiare cibi  troppo energizzanti come le uova, la panna e i derivati del latte vaccino non fa bene alla nostra salute psicofisica. E quindi  la scelta vegana oltre a essere leggera e al passo con i tempi è anche salutare. Come realizzare ricette divertenti e golose senza usare derivati animali? La mia risposta è che si possono creare delle ottime ricette usando prodotti della terra quali la frutta secca, la frutta essiccata, il tofu al fine di ottenere dei latti vegetali e delle consistenze morbide e rassicuranti.Amo adoperare il latte alle nocciole per ottenere, per esempio, delle besciamelle dal sapore piacevolmente delicato, oppure quello di mandorle per realizzare dei budini salati o dolci delicatamente profumati.  Il latte di cocco lo uso soprattutto per fare delle creme dolci da bere; in questo caso lo aromatizzo con ingredienti che provengono all'incirca dalle stesse aree in cui cresce la pianta di cocco, come la vaniglia e le scorze di lime. La cucina è anche gioco; a questo riguardo non di rado creo ricette che richiamano in modo esplicito piatti della tradizione.   QUI alcuni dolci di Simone Salvini e le istruzioni per realizzare latti vegetali a partire dalla frutta secca  Ricetta base:  1 lt di acqua 100/150 g di frutta secca pelata Inserire nel frullatore la frutta secca assieme a metà dell'acqua prevista nella ricetta. Frullare alla massima velocità per 12 min.; passare il liquido attraverso un colino fine e trasferirlo in un contenitore ermetico. Aggiungere l'altra metà di acqua e riporre in frigo. A questo punto può essere usato per realizzare ricette dolci o salate. Può essere insaporito con delle spezie: cannella, cardamomo etc... oppure con della vaniglia, scorze di limone etc... Consiglio di tostare in forno la frutta secca in modo da ottenere dei latti con gusti decisi che ricordano leggermente l'affumicato. Latte di pinoli aromatizzato 1 l acqua 100 g pinoli 2 scorze di limone 2 scorze di arancia Mettere nel cutter 500 g di acqua assieme ai pinoli e le scorze. Frullare alla massima potenza fino a ottenere una consistenza fluida e liscia. Filtrare attraverso un colino fine e aggiungere il resto dell'acqua. Il latte va conservato in frigo e consumato entro 3 gg.  Per ottenere un latte dal gusto più intenso consiglio di tostare preventivamente i pinoli in forno a 180° per 3 min. Come si realizza il latte di cocco partendo dalla polpa grattugiata 1,5 lt di acqua 250 g cocco rapè scorza di limone Mettere tutti gli ingredienti in una casseruola dal fondo spesso e far sobbollire per 15 min, girando di tanto in tanto. Passato il tempo togliere dal fuoco e passare il liquido attraverso un colino. Mettere la polpa in un frullatore assieme alla scorza e aggiungervi del liquido di cottura. Frullare alla massima velocità per 1 min. Passare nuovamente al colino; il liquido ottenuto dovrà essere unito a quello preparato in precedenza. La polpa rimasta potrà servirci per realizzare panini dolci, biscotti o per decorare ricette dolci o salate.  

Non è affatto l'ora del latte

Il latte è indispensabile? No, davvero. La LAV chiede l'intervento dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria contro la campagna a favore del consumo del latte promossa in questi giorni dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali con testimonial come Carlo Cracco, Cristina Parodi e Giorgio Calabrese. Sulle pagine del sito web “l’ora del latte", infatti, si definisce "fondamentale" questo alimento "in tutte le fasi della vita degli individui", affermando che "per una corretta alimentazione quotidiana" è "indispensabile per il nostro organismo, sia per quanto riguarda la fase dello sviluppo che nell'età adulta". Il termine indispensabile è stato già censurato come ingannevole negli anni scorsi dall'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, su nostra istanza contro Mellin e Consorzi di produttori di carni che intendevano accreditare il messaggio che è impossibile vivere senza alimentarsi con proteine animali, e questo è contraddetto dalla vita di milioni di vegani e di intolleranti al lattosio in tutto il mondo e in tutte le epoche - afferma Gianluca Felicetti, Presidente LAV -  Siamo l'unica specie di mammiferi che prende il latte alle altre specie animali, sottraendolo ai loro piccoli fatti nascere a forza. Siamo scandalizzati che il Ministero delle politiche agricole bruci ben 120 milioni di euro di aiuti per un sistema zootecnico dopato dai contributi pubblici, incapace di reggersi solo sulle proprie gambe. E' incredibile infine che ai numerosi tipi di latte vegetale sia applicata addirittura l'IVA al 22% come bene di lusso, contro quella al 4% del latte di origine animale: una discriminazione nei confronti degli agricoltori e una vessazione per una sempre più consistente parte dei consumatori".   Nota Il latte non è indispensabile, perché? La risposta è presto data, la forniscono i numeri: per esempio negli Stati Uniti il 90% dei cittadini di origine asiatica, il 70% cento di quelli di origine africana e dei nativi americani, e il 50% degli ispanici sono intolleranti al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte . Gli studi hanno dimostrato che una sostanziale riduzione della tolleranza al lattosio è comune tra chi ha origini arabe, ebraiche, italiane o greche.* Rapportandolo a livello mondiale, si arriva al 75% della popolazione**. Già questo dimostra come il latte non si possa definire ‘indispensabile per il nostro organismo’.  E’ inoltre convinzione diffusa e ingannevole che il calcio contenuto nel  latte sia indispensabile per la salute delle ossa. Numerosi studi, tra i quali l'Harvard Nurses' Health Study***, che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, hanno evidenziato che il consumo di latte non protegge dal rischio di fratture, conseguenza dell’osteoporosi. Il latte, che comporta molti altri rischi derivati dell’eccessivo consumo di alimenti di origine animale, è una delle possibili fonti di calcio, ma non è l'unica, né la migliore: esistono infatti eccellenti fonti vegetali di questo elemento.    * Mishkin S. Dairy sensitivity, lactose malabsorption, and elimination diets in inflammatory bowel disease. Am J Clin Nutr. 1997;65:564-567. ** Hertzler SR, Huynh BCL, Savaiano DA. How much lactose is low lactose? J Am Dietetic Asso. 1996;96:243-246. ***Feskanich D, Willett WC, Stampfer MJ, Colditz GA Milk, dietary calcium, and bone fractures in women: a 12-year prospective study, Am J Public Health 1997 Jun;87(6):992-7.          

Non è l'ora del latte

Il latte non è indispensabile. La LAV ha battuto il Ministero delle politiche agricole che, con la sua recente campagna #oradellatte faceva disinformazione affermando il contrario, e ha ottenuto l’intervento dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria che farà cambiare le pagine del sito pubblicitario pagato con soldi pubblici della campagna #oradellatte, con testimonial lo chef Carlo Cracco, il nutrizionista Giorgio Calabrese e la giornalista Cristina Parodi. La campagna aveva definito "fondamentale" questo alimento "in tutte le fasi della vita degli individui", affermando fra l’altro che "per una corretta alimentazione quotidiana" è "indispensabile per il nostro organismo, sia per quanto riguarda la fase dello sviluppo che nell'età adulta". L’organismo di regolamentazione pubblicitaria ha infatti scritto, sulla base della documentata denuncia anche scientifica trasmessa dall’associazione animalista che: “l’apporto proteico e di nutrienti fornito dal latte può essere sostituito senza inconvenienti da altri cibi non di origine animale”. "Siamo scandalizzati che il Ministro delle politiche agricole e alimentari Martina dia ben 120 milioni di euro di aiuti per un sistema zootecnico già fortemente sostenuto da contributi pubblici, incapace di reggersi solo sulle proprie gambe e che prende il latte alle altre specie animali, sottraendolo ai loro piccoli fatti nascere a forza - afferma Gianluca Felicetti, Presidente LAV - Il termine indispensabile era stato già censurato come ingannevole negli anni scorsi dall'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria su nostra istanza contro Mellin e Consorzi di produttori di carni che intendevano accreditare il messaggio che è impossibile vivere senza alimentarsi con proteine animali, e questo è contraddetto dalla vita di milioni di vegani e di intolleranti al lattosio in tutto il mondo e in tutte le epoche. Lo sapevano e lo sanno tutti, ora per forza anche il Ministero delle politiche agricole e alimentari che non deve più discriminare con un’IVA da beni di lusso gli agricoltori che producono i latte di origine vegetale sempre più preferiti anche dagli italiani. Al Ministero delle politiche agricole e alimentari chiediamo di farsi portavoce di tutti gli interessi, con obiettività".  

Latte: altro che mucche felici

Vacche da latte in agonia e lasciate morire, fosse comuni, condizioni igienico-sanitarie raccapriccianti con bovini malati, tra escrementi, infestati da vermi, e cisterne di raccolta del latte invase da blatte: accade nella civilissima Italia, non nel medioevo ma in questi giorni, nel cremonese. (Continua)

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