Già nel 1992, in tempi quasi insospettabili rispetto a oggi, la Union of Concerned Scientists aveva diffuso il “World Scientists’ Warning to Humanity”, un appello firmato da 1.700 esponenti della comunità scientifica internazionale, tra cui molti premi Nobel. 

Nel documento si sosteneva che l’impatto delle attività umane sulla natura avrebbe causato danni  potenzialmente irreversibili al Pianeta

A 25 anni di distanza, in occasione della conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul clima (COP23) in corso a Bonn, William J. Ripple, ricercatore della Oregon State University e gli oltre 15mila scienziati firmatari - provenienti da 184 paesi - hanno deciso di fare il punto sulla situazione attuale, aggiornando il documento originale e trasformandolo in un rapporto pubblicato ieri sulle pagine di BioScience e intitolato“A Second Notice” (un secondo avviso).

 “L’umanità non sta adottando le misure necessarie e urgenti per salvaguardare la nostra biosfera in pericolo”, spiegano gli autori. "Si è fatto troppo poco per  limitare i danni provocati  al pianeta con cambiamento climatico, deforestazione, mancanza di accesso all'acqua, sovrappopolazione e animali in estinzione".

Dalle ricca base di dati - provenienti da agenzie governative, organizzazioni no profit e da singoli studi - si evince  con chiarezza come la situazione sia tutt’altro che confortante e le cifre contenute nell'articolo dicono, per esempio, che dal 1992 sono aumentati del 20,5%, gli animali ruminanti 'da reddito'.  

"È anche il momento di riesaminare e modificare i nostri comportamenti individuali" insistono i ricercatori, "anche limitando la nostra riproduzione (l’ideale sarebbe a livello di rimpiazzamento) e diminuendo drasticamente il consumo pro capite di combustibili fossili, CARNE e altre risorse".

Tra le indicazioni che il documento pone come azioni che faciliterebbero il raggiungimento della sostenibilità c’è (ovviamente) la promozione del cambiamento alimentare, che va orientato verso i cibi vegetali.

L'appello è chiaro, l'hashtag anche #ScientistsWarningtoHumanity.

paola segurini