Vegani una setta? Maddeché? Vissani ragioni
Categoria: Fatti non parole / Taggato:
/ Pubblicato: 19/08/2016 da admin
Rieccoci con il tormentone estivo: parlare (male) di chi opta per una scelta alimentare che ormai, da tanto è diffusa, fa tremare i cultori della 'tradizione'.
"I vegani? Io li ammazzerebbe tutti", l’ennesima critica, forte, ai vegani è di Gianfranco Vissani, ieri ospite in studio a "In Onda", su La7.
"Sono una setta, sono come i testimoni di Geova", ha spiegato il gastronomo-opinionista, non nuovo ad affermazioni ad effetto gaffe.
Il desiderio di sterminio, anche buttato lì in una conversazione – e se ne è accorto Davide Oldani, l’altro chef in collegamento con la trasmissione, che ha ammonito il collega a non dire stupidaggini – non è un atteggiamento da sottovalutare. E’ offensivo e istigatorio alla violenza ed è figlio di una forma di cattivismo, di una strategia orientata ad alimentare i contrasti sociali.
L’hate speech, comune tanto da essere quasi considerato normale, indirizzato a chi adotta comportamenti non omologati, a chi è diverso per razza o religione, a chi è in minoranza, a chi è in stato di necessità, è pericoloso, è un’emergenza, come ha spiegato in un interessante pezzo Alessandro Robecchi.
Esprimere una volontà di eliminazione proprio nei confronti di chi ha operato una scelta etica, non violenta a tutto tondo risulta inoltre del tutto fuori da ogni senso critico normale e – minimamente – equilibrato.
I vegani non sono una setta, non sono membri di alcun gruppo religioso o simile, sorto attorno a personalità carismatiche.
Non esiste un guru, un profeta, un leader dei vegani.
Esistono tante persone, in tutto il mondo, a tutti i livelli sociali e anagrafici, che operano delle scelte orientate alla tutela degli animali, del Pianeta – e quindi in una prospettiva solidale con le nuove generazioni che lo abiteranno e con chi lo abita già in situazioni di disagio causate dall’eccessivo uso delle risorse fondamentali – e anche della propria salute.
Ogni hate speech, ogni forma di cattivismo, da qualsiasi bocca volgare, superficiale e antisociale provenga, non avrà effetto su chi crede nella sua vita vegana. Quando la convinzione viene da dentro, quando non è vernice lucidante emessa da un capo, da un imbonitore o da un ‘sacerdote’, non è possibile fermarla.
Con buona pace di Vissani, che riesce a diventare odioso persino ai suoi stessi colleghi.
paola segurini