Proposta di legge Savino: e il cibo spazzatura?
La Proposta di Legge presentata dalla deputata Savino (PDL) a metà luglio, nella quale si prospetta l'ipotesi di reato per i genitori che privano i figli di elementi nutritivi essenziali alla crescita, ha raggiunto le pagine dei giornali e il web, in questo agosto in cui si ricerca lo scoop.
Abbiamo risposto approvando il tentativo di favorire una maggiore informazione e consapevolezza alimentare tra le famiglie italiane, per evitare che i bambini possano essere vittime di un’alimentazione squilibrata o priva di elementi nutritivi essenziali, ma senza innescare un ingiusto clima da caccia alle streghe nei confronti della scelta vegana, che rischia di creare solo disinformazione e confusione.
La Proposta di Legge è stata presentata l’11 luglio scorso PDL_Savino alla Camera dei Deputati dall’onorevole Elvira Savino (PDL), con il titolo: “Introduzione degli articoli 572-bis e 572-ter del codice penale, concernenti il reato di imposizione di una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita a un minore di anni sedici”,
Precisiamo che la scelta alimentare vegan dalla primissima infanzia all’adolescenza se praticata avvalendosi della consulenza (come per tutti i piccoli) di professionisti specializzati, in quadri clinici che non prevedano controindicazioni, è sana, equilibrata e bilanciata oltre che etica: su questa scelta vengono alimentati troppi pregiudizi, che oltre a fare disinformazione, rischiano di limitare le libertà personali e il diritto costituzionale (art.32) alla salute - come è possibile che si adotti invece maggiore indulgenza verso i cosiddetti cibi spazzatura (es. quelli troppo ricchi di zuccheri, sale, grassi, fritti, con conservati o coloranti artificiali, ecc.)?”
Nella premessa al testo degli articoli della PdL n.3792 dell’On. Savino, in cui è prassi spiegare le motivazioni per cui si è giunti a proporre le modifiche al Codice, si stigmatizzano in effetti l’alimentazione vegetariana e vegana (basandosi su una manciata di casi di cronaca riportati dalla stampa e sempre smentiti dai fatti), quindi la scelta alimentare di un numero di persone che raggiunge, secondo l’ultimo Rapporto Eurispes, più dell'8% degli italiani e comprende intere famiglie e generazioni cresciute bene.
Non si tengono inoltre presenti autorevoli pareri accademici internazionali, basati perciò su grandi numeri, come quello l’American of Nutrition and Dietetics (già ADA) - una delle più autorevoli fonti in materia di nutrizione, e sulla stessa posizione si attestano American Academy of Pediatrics e Canadian Paediatric Society - per la quale “le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza”.
La premessa, confusa e fuorviante, è solo l’introduzione al testo degli articoli della Proposta di Legge, i quali non nominano mai l’alimentazione vegan, che non è una dieta, ma parlano di punizioni di vario grado per i genitori che impongono una “dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata del minore".
La scelta vegana ben pianificata non è mai priva di elementi essenziali, possono esserlo invece molte altre. Ben venga l’affermazione, anche in sede legislativa, dei doveri di corretta alimentazione dei minori da parte dei genitori, che porterà ad una maggiore attenzione di tutti i genitori. Ci auguriamo che, supportati anche dal sempre crescente allarme degli enti preposti, ogni intervento in questa materia sia compiuto con la massima obiettività e competenza, estendendo eventuali ipotesi di reato anche alla malnutrizione per eccesso, alla disattenzione o ignoranza di base, che conducono alla somministrazione di cibi 'spazzatura', i quali portano a numeri - questa volta davvero molto alti - di giovanissimi con alterazioni di peso e metabolismo e quindi con rischi per la salute: l'Italia infatti è ai primi posti in Europa per obesità infantie, con il 20,9% di bimbi in sovrappeso e il 9,8% obeso*
*dati del sistema nazionale di sorveglianza “Okkio alla Salute”, gennaio 2015.
da Comunicato Stampa LAV 8 agosto 2016