In tempo di Giochi Olimpici, di competizioni ed esibizioni di forza, resistenza, scatto e altro, viene spontaneo chiedersi  quale sia l’esito della scelta di un’alimentazione 100% vegetale per chi pratica sport, a livello agonistico e/o amatoriale.

Nei prossimi giorni, così incentrati sulle gare di Rio 2016, vedremo una panoramica dei vari aspetti che legano la scelta vegan e lo sport, una coppia vincente, versatile e piena di sorprese positive, adottata da tanti atleti, non a torto, considerato che, l’Academy of Nutrition and Dietetics,  autorevolissimo consesso nutrizionisti, nella sua posizione ufficiale del 2009, dichiara che “le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti.*
E non solo, nel testo si sottolinea che “le diete vegetariane (si intende anche vegane N.d.R.)  sono pure in grado di soddisfare il fabbisogno degli atleti agonisti’.

Su questa base, solida e ineffabile, facciamo un salto nel passato e uno nel presente dell’agonismo a livelli mondiali, con degli esempi pratici. Partiamo doverosamente da Carl Lewis, il figlio del vento, che dice “Ho scoperto che un atleta non ha bisogno di proteine animali per essere un atleta di successo. Infatti il mio migliore anno nelle competizioni di atletica leggera è stato quando mi sono convertito al veganismo”. Lewis ha conquistato in totale 10 medaglie olimpiche (9 d’oro) e 10 ai Campionati Mondiali (8 d’oro). Ha fissato  primati mondiali nei 100 metri, nella staffetta 4 x 100 mt e 4 x 200 mt. E nel salto in lungo.

Nel campo della velocità, a Rio sottolineiamo la presenza di Morgan Mitchell, ventunenne australiana che corre i 400 metri e ha scelto la sua alimentazione  per motivi etici, traendone grande giovamento nella performance. E poi la grazia flessuosa della pallavolista a stelle e strisce April Ross.

In ambito forza, l’unico atleta americano a partecipare  alle competizioni  olimpiche di Sollevamento Pesi è Kendrick Farris, anche lui vegano. E non è da meno, in generale extra-olimpico, l’uomo più forte della Germania, Patrik Baboumian, vegano di origine armena in grado di sollevare 555 chili e a trasportarli per 10 metri. 

Vegan e Sport? Questo è solo l'inizio..(continua)

Paola Segurini