Diventeremo 9,5 miliardi entro il 2050, e ogni anno consumiamo a livello globale più di 1000 miliardi di uova. Il problema è visibilissimo. Come mantenere questo ritmo di crescita e rispondere alla richiesta di uova? Josh Tetrik, CEO e fondatore della Hampton Creek Foods di San Francisco, è vegan, ma non è questo il punto della sua ricerca e della commercializzazione di uova-non-uova-ma-come-le-uova (perdonatemi la licenza di neologismo aggregato esplicativo).

L’uovo richiede molta più energia per la sua produzione rispetto ai vegetali, fino a 20 volte. Per sostituirlo nelle sue varie funzioni HCF ha analizzate più di 1500 piante, tra cui sono state selezionate 11 'candidate' che hanno le funzioni specifiche di far coagulare, emulsionare o ossigenare, necessarie per sostituire tutti gli usi comuni delle uova in gastronomia

Intervistato per Xconomy,  Tetrik spiega che i prodotti della sua azienda sono pensati come alternativa per tutti, e non devono assolutamente essere rinchiusi nell’etichetta ‘Vegan’.
Nessuno chiama l’hummus ‘vegan’, e neanche la mela viene definita ‘vegan’. E’ una mela e basta” dice  e continua “allo stesso modo le persone non amano la ‘uovità’ delle uova ma ciò che con esse si può fare. Non comprano la maionese perché amano le uova, ma perché a loro piace la maionese’.

La filosofia della Hampton Creek Foods si muove perciò verso obiettivi di altissima diffusione con alimenti più economici delle uova o dei loro derivati, più sostenibili dal punto di vista ambientale, senza colesterolo e ugualmente appetibili e gustosi.  I prossimi prodotti ad essere lanciati saranno un preparato per biscotti e un sostitutivo delle uova strapazzare in grado di replicarne gusto e consistenza.  Tutto pensato non per i vegan, ma per chi, come il padre di Tetrik, non sa neanche pronunciare il termine correttamente, ma cerca cibi adatti al suo palato 'tradizionale'.
Un buon inizio davvero!

paola segurini (LAV settore Veg)