Il menu Buono è quello Veg!
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/ Pubblicato: 16/04/2014 da Paola Segurini
Una Pasqua sostenibile e cruelty free, senza la crudeltà della carne portata in tavola: è l'appello che la LAV rivolge a tutte le famiglie e ai fedeli, per risparmiare la vita dei circa 450.000 agnelli e capretti macellati ogni anno nel nostro Paese per questa ricorrenza religiosa che mentre celebra la risurrezione condanna a morte tanti animali per un consumo non necessario.
Più di 3 milioni di animali, tra ovini e caprini, vengono macellati ogni anno per finire sulle tavole degli italiani, con un’impennata proprio durante le festività pasquali e natalizie, quando si macellano il triplo degli animali macellati in altri periodi.
Gran parte degli agnelli e dei capretti arrivano dai Paesi dell'Est Europa in questi giorni.
Ammassati sui camion, viaggiano su lunghissime tratte per giungere ai macelli di destinazione, dove, immobilizzati e appesi per una zampa, sentono le grida di terrori dei loro simili e percepiscono l’odore del sangue, prima di finire sgozzati.
Ogni anno la scena si rinnova centinaia di migliaia di volte - con il suo finale tragico – in tantissimi luoghi d’Italia.
Il triste primato delle macellazioni di ovini e caprini spetta alla Sardegna e al Lazio, seguite, ma in percentuali minori, da Puglia, Campania e Toscana.
Insistiamo con l’opinione pubblica sugli aspetti anacronistici, non sostenibili e crudeli di tante nostre tradizioni gastronomiche - come l’agnello a Pasqua - e sulle conseguenze delle nostre scelte abitudinarie a tavola,
Cambiamo menu, più spesso possibile, e per una Pasqua Buona davvero!
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Guarda tutte le notizie >>Salute dei Veg: 1 scarso contro 250 che fa?
La pubblicazione, ripresa da molte testate, dei risultati di uno studio austriaco, secondo il quale i 'Vegetariani' godrebbero di minore salute degli onnivori, ci raggiunge in un momento in cui gli aspetti positivi dell’alimentazione a base vegetale continuano ad essere dimostrati e annunciati.
Le limitazioni dell’analisi – e di conseguenza dei risultati - sono visibili e denunciate dagli stessi autori. Si tratta in primo luogo dell’esame di dati raccolti tra il marzo 2006 e il febbraio 2007 su 343 persone per gruppo di abitudine alimentare. In un ambiente, l’Austria, che certo non brilla per varietà e bilanciamento, rispetto alla nostra dieta mediterranea, di gastronomia veg.
ll gruppo dei ‘Vegetariani’ esaminato include solo lo 0,2% (rispetto al totale dei soggetti dello studio) di Vegani, lo 0,8% di Latto-Ovo-Vegetariani e l’1,2% di ‘Vegetariani’ che mangiano pesce, e che quindi non sono Vegetariani (né tantomeno Vegan).
Si tratta inoltre di uno studio (limitazione evidenziata dagli autori stessi) trasversale, quindi di una ricerca condotta in un determinato tempo, prendendo una porzione di popolazione (una sezione incrociata), senza valutare l’evoluzione o i precedenti.
Le abitudini alimentari sono state inoltre misurate come variabile riportata e descritta dagli stessi intervistati, senza che sia stata loro fornita una chiara definizione dei gruppi alimentari soggetto dell’indagine, che per altro denuncia la totale mancanza di informazioni riguardanti i componenti nutrizionali della dieta dei soggetti esaminati (carboidrati, colesterolo, acidi grassi, ecc.).
In sostanza uno studio unico davvero per i suoi grossissimi limiti e ampiamente fuorviante, a cui è stata data una visibilità tale da farci sospettare che possa essere una reazione di chi vuole - per motivi legati anche ad interessi di settore - contrastare la sempre crescente consapevolezza della forza positiva – in termini salutistici, ambientali, etici e sociali – della scelta veg.
Uno ‘studio’ contro 250, che fa?
L’American Dietetic Association e i Dietitians of Canada nel loro Position Paper stabiliscono che “le diete totalmente vegetariane o vegane sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie”.(1)
Il documento diffonde un'ampia panoramica stilata sulla base di più di 250 lavori scientifici, pubblicati su riviste mediche internazionali.
Un esempio tra tutti: in base ad recente studio apparso sull'European Journal of Clinical Nutrition (2), chi segue un'alimentazione vegan dimostra livelli di colesterolo inferiori rispetto a chi consuma carne, pesce, latticini e/o uova. Una precedente analisi dell'EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) aveva rilevato che i vegan e vegetariani presentano il 32% di rischio in meno di ospedalizzazione e decesso da malattie cardiache.(3)
Lo scoop facile attira, ma l'autorevolezza e la serietà vincono sempre. 250 a 1.
paola segurini
(1) J Am Diet Assoc. 2009; 109: 1266-1282 (traduzione italiana http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ada_2009.pdf
(2)Bradbury KE, Crowe FL, Appleby PN, Schmidt JA, Travis RC, Key, TJ. Serum concentrations of cholesterol, apolipoprotein A-I and apolipoprotein B in a total of 1694 meat-eaters, fish-eaters, vegetarians and vegans. Eur J Clin Nutr. 2014;68:178-183.
(3) Crowe F, Appleby PN, Travis RC, Key TJ. Risk of hospitalization or death from ischemic heart disease among British vegetarians and nonvegetarians: results from the EPIC-Oxford cohort study. Am J of Clin Nutr. Published ahead of print January 30, 2013
Uovo di Cioccolato mon amour
Aspetto lucido e senza macchie, colore molto scuro, quasi rosso, vago profumo di vaniglia e forte aroma di cacao, ecco, secondo il Chococlub, le caratteristiche del vero cioccolato fondente, che deve spaccarsi di netto nell'addentarlo, squagliarsi rapidamente in bocca e rivelare una quasi impercettibile sabbiosità. Una volta sciolto, lascerà un senso di dolcezza, seguito dalla percezione dell'acidità del cacao e dall'amaro, segno positivo di bassa percentuale di zucchero.
Analisi dimostrano che il cioccolato è un vero mix di sostanze antidepressive. In particolare, il professor Gordon Parker, dell'Università di New South Wales a Sidney, ha pubblicato uno studio sulle proprietà benefiche dell’amata tavoletta, dal quale risulta che, cedendo alla voglia di cioccolato, in realtà ci autosomministriamo una medicina. Stando agli esiti della ricerca, il cioccolato potrebbe essere classificato e venduto come alimento per la cura di precise patologie. I carboidrati e gli zuccheri contenuti dal cacao, infatti, facilitano una più rapida secrezione di alcuni ormoni, come le endorfine, gli oppioidi prodotti dal cervello.
Le buone abitudini sono il dolce della vita. Come il cioccolato, fondente, equo e solidale delle Uova di Pasqua Lav.
Quelle che aiutano gli animali e strizzano l'occhio alla nostra golosità. Dove trovarle?
Sabato 29 e domenica 30 marzo e il 5 e 6 aprile saremo nelle piazze italiane vieni a trovarci!
L' alfaalfa e la siccità
In California è emergenza acqua, gravissima. Il cambiamento climatico si fa sentire.
C'è un'erba che 'succhia ' la maggior parte dell'acquna per l'agricoltura in quello stato USA.
E' l'alfaalfa, meglio conosciuta come erba medica, fondamentale per gli animali da reddito, per favorirne la crescita e la produzione di latte e uova.
Gli allevamenti intensivi ne hanno bisogno per integrare i mangimi e per questo motivo si coltiva in quantità mostruose.
E' solo un esempio, ma serve per evidenziare lo schizofrenico gap tra la costante lamentazione sullo spreco di risorse e sul rischio climatico e la poca volontà di agire sulle abitudini alimentari individuali.
Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell'acqua: sensibilizziamo sull'utilizzo delle risorse idriche per ottenere alimenti di origine animale e ricordiamo che sostituendo 1 etto di carne di manzo con proteine vegetali risparmiamo almeno 1550 litri di acqua e che per 1/4 di litro di latte di soia servono 74,25 d'acqua contro i 262,5 assorbiti dal corrispondente quantitativo di latte vaccino (per non parlare dello sfruttamento della mucca e dell'inquinamento delle falde causato dall'allevamento).
Cambiare si può. Si deve.
paola segurini